Platano

Albero che può raggiungere grandi dimensioni e un’altezza fino a 40 metri, la sua corteccia si stacca in placche caratteristiche. Originario della Grecia, si diffuse in Italia ai tempi di Napoleone come decoro dei viali alberati e si trova spesso piantato lungo i canali di irrigazione, poiché in grado di trattenere il terreno con il suo robusto apparato radicale. In passato il suo legno veniva impiegato per produrre i chiodi utilizzati dai calzolai. Spesso si trova accanto ai capitelli votivi per l’ombra che la sua folta chioma offre.

Pallon di maggio

Cespuglio alto fino a 4 metri comune nei boschi umidi, sulle rive dei corsi d’acqua e nelle siepi; prende il suo nome dai fiori bianchi che produce nel mese di maggio. I suoi fiori e le sue bacche rosse sono ricercati da numerose specie di insetti e di uccelli e la sua presenza è quindi importante per favorire un’elevata biodiversità faunistica.

Lantana

Cespuglio alto fino a 3 metri comune nelle siepi e ai margini dei boschi, produce fiori a corolla bianca riuniti in cime ombrelliformi e bacche ovali di colore rosso.

Salice bianco

Albero alto fino a 20 metri, spesso tagliato a capitozza, comune in Europa sulle rive di corsi d’acqua e nei boschi umidi. Nelle cavità dei salici capitozzati nidificano diversi uccelli (upupe, cinciallegre, civette) e i rami sottili di queste piante, particolarmente flessibili, sono adatti a essere intrecciati per realizzare ceste o canestri.

Rosa canina

Cespuglio alto fino a tre metri comune nelle siepi e ai margini dei boschi in tutta Europa, i suoi rami sono spinosi e i suoi fiori generalmente rosati o bianchi.

Robinia

Albero alto fino a 25 metri di origine nordamericana, importato in Europa alla fine del XVII secolo. Il suo legno caratterizzato dalla presenta di sostanze tossiche è particolarmente resistente agli attacchi di insetti e funghi. Un tempo la robinia era particolarmente amata per i suoi fiori profumati, molto apprezzati dalle api (famosissimo è il miele di acacia) e usati dall’uomo per preparare gustose frittelle.

Farnia

Chiamata anche quercia comune, la farnia è un albero alto fino a 40 metri comune in Europa nei boschi decidui, soprattutto nei terreni umidi pianeggianti. In passato il legno della farnia serviva per la fabbricazione delle botti per l’invecchiamento di vini pregiati, mentre le sue ghiande ovali e lisce erano cibo per i maiali.

Frangola

Cespuglio o arbusto (altezza massima 4 metri) comune in Europa nei sottoboschi umidi, nelle siepi lungo corsi d’acqua e negli ambienti paludosi; il colore delle sue bacche, rosso sul finire dell’estate, diventa blu-nero con l’arrivo dell’autunno. La frangola fiorisce e fruttifica con continuità per cinque mesi, offrendo una sicura fonte di nettare per le api e per molte altre specie pronube, nonché di cibo per molte specie di uccelli.

Biancospino

Cespuglio o arbusto (alto fino a 10 metri) comune in Europa in siepi e boscaglie, dalla pianura alla media montagna; i rami presentano spine di circa un centimetro formate da rametti modificati e i suoi frutti sono piccoli pomi globosi di colore rosso.
La sua presenza è significativa per la fauna selvatica, soprattutto per le specie di uccelli che amano costruire il loro nido al riparo della sua folta vegetazione.

Nocciolo

Arbusto (alto fino a 6 metri) comune in Europa nelle siepi, ai margini dei boschi e nelle boscaglie rade. I suoi frutti vengono disseminati da roditori (moscardino, topo selvatico, oggi anche lo scoiattolo da poco comparso in pianura) e da alcune specie di uccelli; molte altre specie, invece, se ne nutrono e pertanto questo albero favorisce la presenza di una fauna diversificata. Il legno è un buon combustibile mentre alle sue radici si associano varie specie di funghi, tra cui i ricercati tartufi.

Sanguinella

Il corniolo sanguinello è un cespuglio o arbusto alto fino a 5 metri, comunissimo in tutta Europa in siepi e boscaglie; i suoi frutti di colore blu-nero non sono edibili per l’uomo ma commestibili per gli uccelli. In passato la sua presenza era apprezzata per la resistenza e flessibilità dei suoi rami, impiegati per costruire rustiche scope utilizzate per pulire portici, stalle, aie.

Acero campestre

Albero di media grandezza (alto fino a 20 metri) comune nei boschi umidi d’Europa dalla pianura alla media montagna, le sue foglie palmate diventano gialle in autunno.

Salice cenerino

Cespuglio alto fino a 5 metri comune in boschi umidi e sulle rive dei laghi, la cui fioritura avviene prima dello sviluppo delle foglie. Questa specie vegeta a contatto con l’acqua e la sua chioma si protende verso gli specchi d’acqua, contribuendo a creare zone ombreggiate particolarmente amate dai pesci delle risorgive (soprattutto dal luccio) e fornendo rifugio a numerose specie di uccelli acquatici (gallinella d’acqua, porciglione) e ad anfibi e rettili (rane, natrici).

Sambuco

Cespuglio alto fino a 6 metri, comunissimo nei boschi umidi e siepi; i rami presentano un caratteristico midollo spugnoso e i suoi suoi frutti e fiori sono inpiegati nella preparazione di succhi e bevande dissetanti. In passato il suo legno durissimo veniva utilizzato per produrre manici di attrezzi agricoli, denti di rastrelli e pezzi di ingranaggi.

Ontano nero

Albero di media grandezza (alto fino a 30 metri) comune lungo i corsi d’acqua in Europa, Asia e Africa settentrionale, dalla pianura alla media montagna; spesso è mantenuto a cespuglio mediante potatura. Il legno di ontano nero veniva utilizzato per la costruzione delle palafitte in laguna, grazie alla sua capacità di acquisire resistenza una volta immerso in acqua: si dice infatti che le fondamenta del ponte di Rialto a Venezia siano state realizzate proprio con questo legno.

Pioppo nero

Albero che raggiunge i 40 metri di altezza, diffuso ampiamente nella campagna in alberate e lungo i corsi d’acqua. Il legno dei pioppi, particolarmente leggero, era un tempo utilizzato per la fabbricazione delle “sgalmare” (gli zoccoli in legno), come legno da ardere e per la fabbricazione di manici di attrezzi. Il pioppo veniva spesso piantato anche per segnalare incroci oggi non più riconoscibili, per questo motivo ancora oggi si può raramente osservare qualche esemplare solitario in mezzo ai campi.

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